Skip to main content
0

Tappeto Vinyasa, tappeto Hatha, tappeto Bikram, tappeto Ashtanga Vinyasa yoga… quali differenze ci sono tra i tanti tappetini in commercio?

C ome di consueto, ti chiedo di perdonarmi la dicitura: “tappeto vinyasa” fa scorrere un brivido nella schiena, lo ammetto. E così anche tutte le altre denominazioni utilizzate nel sottotitolo. Eppure, si sa, i motori di ricerca prevedono il taglio di articoli e preposizioni, nonché un’infausta accozzaglia di parole – ahimè – capace di sintetizzare i concetti senza riguardo alla grammatica. Non me ne vogliano i miei docenti di Letteratura Italiana e Etica Filosofica, non me ne vogliano Dante e Manzoni: in qualche modo, devo soddisfare il tuo interesse e portarti qui, efficacemente e celeramente, come internet impone.

Dunque, il tappeto vinyasa… se pratichi con costanza e presenza, ti accorgi che il tappetino diventa prosecuzione di mani, piedi, bacino, corpo tutto. Certamente, sai adattarti a quanto hai a disposizione. Tuttavia, sai che avere sotto di te il tappeto di fiducia – quello scelto personalmente e trovato dopo svariati investimenti fallimentari – dà un senso diverso alla pratica. Sì, un senso. Una sensazione. Il tuo tappeto ha il suo odore, la sua consistenza particolare al tatto, il suo colore, il suo rumore nel rispondere ai tuoi passaggi e sì, anche il suo sapore unico, di cui ti accorgi in caduta libera o con la lingua spalmata fuori dalle fatiche.

Probabilmente, cerchi più spesso un tappeto vinyasa rispetto a un tappeto hatha, perché più dinamico è il tuo stile di yoga, più ti accorgi di scivolosità e aderenza del tappetino che usi, e più lo consumi. Il mio tentativo, però, è provare a elencarti varie caratteristiche, che puoi osservare quando sei alla ricerca dello strumento adatto a te, qualunque sia lo stile di yoga che prediligi.

Spessore del tappeto Vinyasa o di altro tappeto

L o spessore del tuo tappetino incide sul tuo radicamento a terra. Avere sotto i piedi un tappetino di 6mm differisce dall’averne uno di 2mm.

Se negli equilibri monopodalici, il tappeto vinyasa sottile può aiutare l’azione del piede, nei bilanciamenti sulle mani il medesimo può darti meno fiducia, poiché inferiore ti sembra l’efficacia della presa.
Quando scivoli in sequenza fluida da un’asana a un’altra, un tappetino quasi invisibile spesso ti permette transizioni agili e prive di ingombri: sembra impossibile, ma, se non alzi abbastanza il sedere nei passaggi del corpo tra le braccia, anche un’unghia corta s’incanta in un tappeto grosso!

Altresì, quando fai le inversioni sulla testa o le posizioni in appoggio sul bacino – specialmente se sei magretto – puoi apprezzare un supporto più morbido.

Insomma, solo parlando di spessore le variabili in gioco appaiono parecchie. Personalmente, amo il tappeto vinyasa intangibile, quello da viaggio di 2mm. Tuttavia, caro allievo, pensando ai tuoi movimenti, ti consiglio un tappeto sottile, (3-4mm) se pratichi stili dinamici ed uno più spesso (6mm) se ami l’Hatha o l’Iyengar yoga. Nel primo caso, all’occorrenza puoi arrotolare parte del tappetino e aumentare lo spessore; nel secondo, puoi metterti direttamente a terra per lunghe permanenze in equilibrio sui piedi.

Aderenza del tappeto Vinyasa o di altro tappeto

I I grip – l’aderenza – del tappeto vinyasa condiziona ulteriormente la pratica e l’umore. Se ti senti scivolare, non percepisci sicurezza in posizioni e transizioni, perdendo concentrazione e serena partecipazione mentale. È utile, quindi, valutare: quanto si suda, quanto le mani e i piedi sudano, quali sono la temperatura media e l’umidità dell’ambiente in cui si pratica, la dinamicità dello stile yoga, la frequenza delle posizioni sui piedi e sulle mani rispetto a quella delle posizioni sedute o in decubito.

Se non hai problemi di eccessiva sudorazione e sei solito praticare Hatha yoga in uno spazio fresco, secco e/o poco affollato, puoi optare per un tappetino di aderenza normale. Invece, se pratichi Bikram o Hot yoga, se tendi a sudare molto, se hai il tappetino sempre ad un passo da quello del vicino, ti conviene investire e optare per un grip elevato, in grado di sostenerti e darti fiducia nelle transizioni.

Materiale del tappeto Vinyasa o di altro tappeto

E cco un’altra variabile in gioco: il materiale del tuo tappeto vinyasa. Alcuni marchi puntano sull’ecosostenibilità, altri sulla praticità di lavaggio o sull’aderenza. Cosa consigliarti? Non saprei, onestamente.

La tradizione invita a praticare con abiti semplici, chiari, in cotone o tessuto naturale. E, nonostante io insegni sfoggiando pantaloni petalosi e magliette fluorescenti, quando pratico, opto per leggings e canottiera in cotone. Tuttavia, il tappetino è altra cosa.

Dopo aver provato vari tappetini, ritengo che quelli in fibra naturale abbiano un odore gradevole, un’aderenza buona e uno spirito ecologico, se così ci si può esprimere nei riguardi di un essere non vivente! Su alcuni, però, vanno fatte alcune osservazioni: i tappetini in sughero sono sdrucciolevoli e assorbono il sudore, senza offrire la possibilità di essere efficacemente lavati; le stuoie in lino o canapa, se non si vola con leggerezza negli spostamenti, si sollevano e scivolano sul pavimento (per non incorrere in questa noia, qualcuno le bagna prima di praticare, ndr).

Di contro, i tappetini sintetici offrono aderenze talvolta ottimali, talaltra pessime, e investire qualche euro in più ripaga in termini di tenuta. Spesso possono essere puliti in lavatrice (consiglio mio: non con saponi o detersivo, altrimenti le pratiche assomigliano a partite di calcetto saponato!), ma altrettanto spesso sono più puzzolenti anche se facilmente lavabili.

Colore del tappeto Vinyasa o di altro tappeto

I l colore è questione affatto personale. Che a connotare un tappeto vinyasa sia una fantasia astratta, un pastello speciale, un disegno o ancora qualche linea geometrica, poco importa se non a te che pratichi. Sta a te trovare tonalità e immagini atte a mantenerti assorto nell’ hic et nunc. Nella scelta non lasciarti condizionare se non dal tuo sentire. Tu ti muovi. Tu abiti, tu vesti il tuo tappetino. Tu.